DIGITAL TRANSFORMATION E IL PARADOSSO DI UNA SOCIETA’ SENZA CARTA
La stampa e la carta non sono destinate alla scomparsa
Innovazione a rilento.
L’avvento delle tecnologie digitali sta conducendo la società verso un bivio che a sua volta si divide in due rami. Il primo è rappresentato da un mondo nel quale con un semplice click è possibile procedere all’acquisto di qualsiasi cosa, beni e servizi reperibili sempre e comunque ed acquistabili da qualsiasi parte del mondo ci si trovi. L’altro ramo è invece costituito dalla promessa, ad oggi non ancora interamente mantenuta, di un globo privo di carta, un mondo nel quale quest’ultimo elemento sarebbe dovuto diventare del tutto secondario e marginale.
Carta evergreen.
Tuttavia, contrariamente alla promessa appena menzionata, la carta non ha affatto smesso di esercitare il suo fascino. Se è vero che le tecnologie digitali, dagli smartphone fino ad arrivare ai tablet e molto altro, stanno riducendo sempre più l’utilizzo della carta, è altrettanto vero che si stampa ancora, e si stampa con un occhio sempre più attento ad una qualità che la clientela di tutto il mondo, sempre più esigente, giudica come un fattore del quale non è possibile fare a meno. Senza poi contare che ancora esistono interi locali destinati allo stoccaggio ed all’archiviazione di materiale cartaceo, i quali affollano uffici e postazioni d lavoro. Il tutto in barba a ciò che venne predetto nel lontano 1978 da Wilfrid Lancaster. Le sue parole auspicavano infatti una società in cui la comunicazione cartacea avrebbe ceduto velocemente il passo a quella di tipo elettronico. Un mito, quello della paperless society, che sembra però lontano dall’assumere carattere tangibile, sia per ciò che concerne l’immediato sia per il futuro prossimo.
Un cambiamento indigesto.
Nella maggior parte dei casi, Italia compresa, l’ostacolo maggiore al cambiamento è una opposizione più meno celata verso quella che è l’innovazione ed il conseguente cambiamento. Una avversione, questa, accompagnata da scarsi ed inefficaci investimenti in materia di innovazione tecnologica.
Il cambiamento, se di cambiamento è possibile parlare, può essere visto non nella sostituzione totale, ma nell”integrazione. In altre parole, le aziende non hanno affatto smesso di stampare documenti cartacei. Anzi, a questi ultimi viene accompagnato un utilizzo sempre più capillare di dispositivi elettronici che non solo rispettano l’ambiente immettendo all’interno di questo sempre meno carta, ma aumentano anche la produttività dei dipendenti, il cui ausilio di tali dispositivi è vitale per l’assolvimento di determinati compiti.
Studi e conclusioni.
In base a ciò che affermano le rilevazioni del Politecnico di Milano in materia di digital transformation, le grandi aziende italiane hanno compreso che, per stare al passo con la concorrenza, un ricorso sempre più incisivo all’innovazione tecnologica è di vitale importanza. A questa legittima consapevolezza, segue tuttavia un dato allarmante. Infatti, la metà delle imprese italiane dedica solo l’1% del proprio fatturato alla digitalizzazione. Ciò che forse non viene ancora compreso a pieno è il fatto che un processo di digital transformation non solo garantirebbe vantaggi dal punto di vista pratico, ma estenderebbe i suoi effetti su tutto il comparto produttivo. Effetti, quelli appena citati che vanno da una più incisiva protezione dei dati gestiti ad un semplice ed immediato accesso alla informazioni, dalla possibilità di lavorare in tutta sicurezza da remoto fino ad arrivare ad una conversione dell’ufficio che da costo si tramuterebbe in una provvidenziale opportunità di business.